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Carmine Rezzuti
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Esponente della nuova generazione di artisti italiani,e'stato tra i primi italiani, alla fine degli anni Settanta, a proporre una nuova oggettualita'. Ha partecipato a mostre nazionali ed internazionali come le Biennali di Venezia.
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Oltre Il Paesaggio (dal catalogo - 2010)
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MA-Movimento Aperto Napoli
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Giorgio Agnisola
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Carmine Rezzuti ha elaborato una piccola installazione, in cui il paesaggio si materializza in oggetti riconoscibili, un pezzo di legno, una siepe, la sagoma di una pecora, ribaltando l'idea corrente di paesaggio, sottraendo cio' e' ad esso ogni alone mitico e poetico e confinando piu' esplicitamente in una dimensione privata e intimistica. La linea d'orizzonte che lo delimita superiormente e' il segno di connessione tra il dentro e il fuori, tra l'immaginazione e lo sguardo.
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Rezzuti e Scolavino, il Novecento a Sant'Elmo
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Pasquale Esposito
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Il Mattino 1 ottobre 2009
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...Carmine Rezzuti e Quintino Scolavino - tra i piu' significativi esponenti di quella schiera di "creativi senza casa", ...
...con la collaborazione di Graziella Buontempo e dei suoi "Incontri Internazionali d'Arte" - questo omaggio a Rezzuti e Scolavino, due artisti visti sempre con molto favore sia dalla critica che dai visitatori delle esposizioni organizzate in citta'...
..."Con questa mostra - afferma Angela Tecce- si testimonia l'interesse della soprintendenza anche verso il contemporaneo dunque, e piu' specificamente il Novecento napoletano. Sia Rezzuti che Scolavino sono da considerare tra i protagonisti di quella stagione, artisti presenti e attenti anche al sociale, con una grande vitalita' di pensiero e con un posto di rilievo nella situazione storica dell'arte partenopea"...
...A partire dagli anni Settanta Rezzuti e Scolavino furono ideatori e promotori di una concezione collettiva dell'arte, dell'esperienza artistica come esito di un linguaggio comune...
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Rezzuti e Scolavino , un mondo "a taglio"
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Renata Carpentieri- Stella Cervasio
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la Repubblica 14 ottobre 2009
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..."ritagliarsi un pezzo di territorio, di paesaggio, di habitat". E' questo che fanno i due artisti, nel mettersi insieme. Rezzuti, o dell'ironia. I cui animali, definiti "mamozi" ricordano piu' gli incubi dell'infanzia, apparsi la prima volta alla Biennale dell'82, continuano a moltiplicarsi oggi con uguale dentata cattiveria...
...L'itinerario e' segnato da un ingresso di sapore esoterico con le installazioni "Di notte" e "Diventa cio' che sei", mentre "Il fardello", sempre di Rezzuti, carica un alligatore in vetroresina di legni colorati come se un rettile potesse diventare da animale vorace e primitivo, simile a un operoso castoro costruttore di dighe.Il coccodrillo, come si sa, e' un psicopompo: traghettatore di anime e sostenitore del peso della Terra...
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Classe '40 tra natura e sogno
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Anita Caiazzo
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Roma 29 ottobre 2009
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...I due artisti napoletani, furono anche ideatori e promotori di una concezione "collettiva" dell'arte, dell'esperienza artistica come esito di un processo comune, partecipando, a eventi collettivi come "Orologio ad acqua" non sempre ambientati in luoghi classici dell'arte come le gallerie e i musei, ma in inconsuete location come l'Orto Botanico di Napoli o il Museo Ferroviario di Pietrarsa....
..."A taglio" e' un espressione cinematografica per intendere due immagini che si contrappongano, in opposizione all'immagine in dissolvenza e quindi semanticamente idonea nel descrivere i due artisti...
...Rezzuti e Scolavino sono due artisti d'intensa espressione e la mostra a Castel Sant'Elmo rappresenta una boccata "d'arte pura" ma sono anche due artisti che hanno avuto il "coraggio di inseguire-come hanno affermato- il sogno di rimanere a Napoli" infatti, non hanno mai ceduto alla tentazione di fuggire verso situazioni piu' facili e semplici di questa citta'.
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Marco Catizone
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Rezzuti e Scolavino incantano il castello
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ROMA ottobre 2009
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Un'arte"emersiva", che travalica il senso comune, che emerge dal genio, esasperando l'empirica stasi del mondo, rivoluzione circadiana attorno ad un fuso di metafisica essenza...
..."A taglio" di Carmine Rezzuti e Quintino Scolavino, artisti complessi, completi, su piazza fin dai convulsi anni Settanta....
..."Diventa cio' che sei", di Rezzuti selva oscura in cui troneggia un cipresso, ferale simbolo di una dicotomia ontologica ed ancestrale: ai lati un gufo, ciambellano notturno, riflesso di contro nel volo speculare d'una farfalla iridescente, a palpitar nel sole. A significar che il destino e' in nuce e la natura e' il vello uterino in cui l'arbitrio si sviluppa; madretiranna da cui ci si libera a fatica, e pero' invitti. L'opera colpisce e stranea, e la performance della coreografa Gabriella Riccio ben si conforma all'istinto poetico dei versi di Mimmo Grasso: la sua tenue nudita' ai piedi del cipresso incarna l'indifesa essenza della monade-uomo, sommerso dai suoni ferini d'un mondo da lui discosto, eppure non estraneo. Un'emersione artistica che diviene genesi di potenza, sia quando ne evoca le sfumature cromatiche, che quando ne paventa le strali umbratili e minacciose ...
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A TAGLIO
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Graziella Buontempo Lo Nardi
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Incontri Internazionali D'Arte ottobre 2009
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Due artisti che ho seguito da lungo tempo, apprezzato e amato poi. Oggi nel pieno della loro maturita' presentano in quetra mostra opere capaci di rappresentare al meglio le differenze e le affinita' poetiche che li legano. Il primo Rezzuti gioiosamente portato con le sue immagini a rappresentare un universo iconografico sorprendente: artista sintetico...
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Rezzuti & Scolavino nel castello incantato
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A Sant'Elmo una sorprendente Artland
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Stefano De Stefano Corriere del Mezzogiorno 30/10/2009
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Benvenuti ad Artland, un paese delle meraviglie dove il coccodrillo di Peter Pan strizza l'occhio ai corvi di Biancane, e le carte giganti di Alice giocano a rimpiattino con il gufo di Bambi. Tutto intorno, velieri e mura di un castello, per l'occasione incantato dalle opere del progetto espositivo di Carmine Rezzuti e Quintino Scolavino, intitolato seccamente "A taglio".Un modo, forse, per sottrarre la gioiosa esuberanza dell'allestimento alla ridondanza di una concettualita' debordante e sin troppo manifesta...
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Rezzuti - Scolavino "a taglio"
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Castel Sant'Elmo
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Nicola Spinosa ottobre 2009
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...si tratta della mostra di due artisti di cui non solo, fin dai nostri anni giovanili, ho seguito inclinazioni, dubbi, incertezze e coraggiose scelte in campo artistico, ma con i quali ho anche condiviso, in anni lontani e vicini, le non meno intense e complesse, talvolta anche dolorose, esperienze di vita, con le quali il fare arte e' ogni giorno costretto, soprattutto in una citta' come Napoli, a fare i conti e a confrontarsi...
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Storia dell'Arte Italiana del 900
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Generazione anni Quaranta 2005
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Giorgio Di Genova
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...A Napoli, citta' in cui il neodadaismo per ovvie ragioni ha avuto una stagione importante, come ho evidenziato nei precedenti volumi, Carmine Rezzuti dette i suoi contributi a questo ritorno all'oggettualita', dapprima (negli anni Sessanta) nell'ambito dell'arte ludica,... ed in seguito (nei primi anni Settanta) con la "individuazione di una particolare iconografia oggettiva"...
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VIAGGIATORI NELL'ARTE
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Niente e' "impossibile"
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Mario Franco La Repubblica 28-9-2005
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...Gli animali di Rezzuti, strana teoria di mostri che sembrano uscire da un bestiale medioevale. Su questo continuo enumerare e rappresentare, che si muove nell'ambito dei sogni e delle esperienze che si accumulano, cio' che c'e', di veramente nuovo e innovativo, e' il riscrivere la storia dell'uomo in un ottica paradisiaca e beffarda. Se la storia viene riscritta, cio' presuppone che le spiegazioni finora date non siano piu' degne di fede. "Credo che nel momento i cui sono richiesti nuovi modelli di spiegazione che ci fanno comprendere la storia precedentemente scritta - chiarisce Rezzuti- allora io metto in scena la storia, chiamando sul teatro dell'epoca attuale i miei animali a raccontarla"...
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Patrizia Di Maggio
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IM-POSSIBILI (da catalogo)
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Napoli 2005
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...Le opere IM-POSSIBILI si collocano sul versante dell'alterita' spazio-temporale. Sono gesti decisi che cercano il rapporto con lo spazio circostante sono progetti in forma compiuta che non hanno trovato una collocazione,...
...L'utopia e' il territorio della loro esistenza, e' lo sguardo esterno, che e' quasi da voyeur, le riempira' di senso e ne aumentera' il fascino, se sara' in grado di stabilire con esse un contatto attraverso l'immaginazione...
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IM-POSSIBILI
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Napoli - Chiesa di Santa Maria Incoronata 2005 Ulisse&Calipso Edizioni mediterranee
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Arcangelo Izzo
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Eppure, soprattutto gli artisti hanno viaggiato moltissimo; chiamati in questa evenienza ad un ulteriore "avvenimento" d'arte, organizzato e svolto lungo le linee del progetto che sembra generare semi e segni, simboli e figure plastiche, emergenti dalle pareti, dalla soffittatura e dal "cielo" dello "spazio" architettonico - espositivo, scandito dalla luce che illumina i volumi interni del "tempio", modificato in modo sobrio e lineare, mentre annuncia la partitura esterna dell'edificio che, nel suo insieme, si serve della corrivita' del linguaggio, filtrata sia dalla competenza che dalla performance...
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Stefano de Stefano
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Maschio Angioino artisti in "viaggio"
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Corriere del Mezzogiorno 2003
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...Rezzuti mostra invece cinque pezzi e due disegni-progetto. Tutti senza titolo e tutti degli ultimi due anni. Sono superficii in legno, spesso nere su cui si stagliano tridimensionalmente, in diverse proporzioni, i suoi tipici <>, mostriciattoli rossi a sei zampe, con le fauci da pesce affamato spalancate verso il mondo, visti per la prima volta alla Biennale dell'82...
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Vitaliano Corbi
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Differenze e affinita' al Maschio Angioino
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La Repubblica, Napoli 2003
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Al Maschio Angioino tre artisti per una mostra. Un appuntamento espositivo che per i tre artisti si rinnova da parecchi anni. Il gruppo ha una sua storia interessante, in cui le ragioni del dialogo culturale prevalgono decisamente su quelle convergenze programmatiche, riconducibili ad una comune fiducia nel primato dell'opera...
...Rezzuti evoca tonalita' fiabesche intorno al suo simpatico mostriciattolo post-moderno, in un mondo di raffinatissime qualita' pittoriche;...
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VIAGGIATORI SENZA
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Napoli - Museo Civico Castelnuovo Sala della loggia 2003
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Stefano De Stefano
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...Oggi i tre artisti si ripresentano con una mostra dal titolo graffiante, "Viaggiatori senza", eredita' di un'altra mostra "Viaggiatori senza bagaglio" curata da Bonito Oliva, ma anche traccia di un percorso fuori dai circuiti dell'arte ufficiale napoletana, e di un autogestione dell'evento. Oltre il "nomadismo" per diventare vero e proprio "randagismo"...
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Viaggiatori senza bagaglio
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Rai 3 Regionale marzo-aprile 1999 Sabato Arte
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Achille Bonito Oliva
curatore della mostra
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Viaggiatori senza bagaglio, cosi' il titolo che riassume anche la poetica di una mostra - evento allestito presso il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa Portici, nell'ambito dell'iniziativa culturale l'Oro di Napoli. Cinque artisti napoletani riuniti da un comune percorso di lavoro nel gruppo di Orologio ad Acqua si misurano con artisti internazionali ospiti e con altri linguaggi, dalla poesia alla danza, dalla musica alla foto installazioni dunque all'insegna di un eclettismo stilistico che supera i tradizionali concetti di avanguardia e tradizione proponendo percorsi sfaccettati, personali, autonomi di la da ogni consolidata categoria estetica. Viaggiatori senza bagaglio fanno della leggerezza la chiave dunque per quindi introdursi nella memoria.
Abbiamo costruito, diciamo, un percorso di immagini in cui prevale questo senso dell'arte che e' nomade sconfina non solo dalla pittura alla scultura, diventa installazione ma sconfina anche nella generosita' invitando artisti di altri paesi e grazie appunto alla soprintendenza di Napoli alla amministrazione di Portici agli Incontri Internazionali d'Arte, si e' creato questo sodalizio, questa mostra, appunto, che riesce a coniugare se si puo' dire cosi' archeologia industriale e arte contemporanea.
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Arcangelo Izzo
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"La dolcezza brusca dell'affabulazione"
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Il Tempo Napoli 1999
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...Qui avviene anche il prelievo di modi di dire, di motti di spirito, di proverbi popolari che si trasformano in titoli di lavori artistici, in resoconti di un tempo che nella sua esteticita' mitizza allusioni metafore e simboli di un discorso, di un linguaggio iperbolicamente fabulatorio...
...Tuttavia Rezzuti sembra ricordarci che l'arte in generale ama anche "mascherarsi" e, quindi, pudicamente creare quel linguaggio "verissimo in fantasia" che rifiuta le regole e apre la strada ad altri giochi, altri enigmi, ad altre apparizioni incredibili.
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Achille Bonito Oliva
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"Viaggiatori senza bagaglio"
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da catalogo - Pietrarsa Portici (NA) 1999
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Nomade e' il destino dell'arte. E questo affermano i viaggiatori senza bagaglio del contemporaneo nelle loro scorribande linguistiche e comportamentali.
Inviati speciali nella realta', gli artisti esplorano le diverse possibilita' di "spogliarsi" di credenze e convinzioni: per viaggiare rapidamente e senza il pregiudizio della proprieta' culturale dell'opera.
L'arte non ama il copyright. Ma piuttosto la scoperta che sbilancia il possesso e garantisce l'accesso a geografie dell'immaginario senza confini territoriali.
L'unico confine che qui possiamo accettare e' quello di un orizzonte garantito dalla sempiterna immagine del Vesuvio.
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LA FLORS ENVERSA
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Roberto De Simone
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Il Mattino 1996
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Incroci d'arte nell'antica serra di Via Foria
Desidero essere testimone di questa mostra-evento, di questo sodalizio tra artisti (pittori, scultori), poeti e musicisti che hanno iniziato un percorso molto significativo coinvolgendo prestigiose istituzioni come la Stazione Zoologica A. Dohrn,l'Osservatorio Astronomico ed ora all'Orto Botanico. Tutte istituzioni di grande rilievo scientifico...
...L'attenzione su quello che e' stato definito il rinascimento napoletano e' tangibile, non bisogna perdere questa occasione...
...il proliferare di iniziative come questa devono servire da stimolo per i responsabili delle pubbliche istituzioni, perche' promuovano la costituzione di un progetto collettivo.
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Rivista di Arte e Critica
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"La Favola Endogena" di Carmine Rezzuti
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Tommaso Trini Milano 1994
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Dopo che per secoli la storia della pittura ha creato un incessante marea di metafore visive del Golfo di Napoli, e' infine accaduto che un pittore di favole dure, Carmine Rezzuti, ha saputo trasformare le acque del Golfo, col suo bestiario, in una metafora visionaria del dipingere, in un mare di pittura...
...E' il percorso dialettico di un artista che fabbrica oggetti e sculture, che dipinge con mescole spurie superficie a rilievo, nonostante sia un pittore puro...
...Rezzuti ha cominciato ad affabulare i suoi simboli quando la Transavanguardia non c'era, e continua a favoleggiare ora che alla Transavanguardia sono subentrate nuove forme di astrazione pittoriche e ulteriori espressioni corporali...
...Rezzuti va contribuendo alla odierna narrativita' figurale con la brusca dolcezza della sua affabulazione...
...Mentre gli artisti raccontano la storia o filosofeggiano sull'etica, lui favoleggia di paesaggi e animali che non esprimano altro se non la loro naturalita' vertiginosa, al limite dell'esplosione vulcanica, o la pagana ferinita'. Mi piace certo brutalismo pittorico che molto lo avvicina a quella di Enzo Cucchi...
...Cosi' la rappresentazione artistica rimanda a quella realta' che e' la vita di chi la osserva e se ne consola...
...Si dira' che quella di Carmine Rezzuti e' una favola esogena oltre che endogena, ovviamente. L'importante e' provarlo come viatico a una nuova moralita' neopagana.
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Rivista di Arte e Critica
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"La Favola Endogena" di Carmine Rezzuti
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Tommaso Trini Milano 1994
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...C'e' stato un tempo piu' lieve ed ossigenato, invece, in cui l'arte di Rezzuti (quando lo invitai alla Biennale di Venezia nel 1982) assemblava coloratissime citta' aeree in una prospettiva ad uccello, che poneva il nostro sguardo ben sopra il livello delle scene, esaltando cosi' la nostra condizione di volo su quei mondi abitati che ora erano a misura di presepe e ora esplodevano di colori e antracite come fuochi di artificio sul golfo...
...il suo espressionismo magico, ha aperto il flusso a un'arte eteronoma e narrativa. Rezzuti ha cominciato ad affabulare i suoi simboli quando la transavanguardia non c'era, e continuava a favoleggiare ora che la transavanguardia sono subentrate nuove forme di astrazione pittorica e ulteriori espressioni corporali...
... e' il reale che produce le immagini tramite l'immaginario collettivo e il singolo artista... ...mi piace certo brutalismo pittorico di Rezzuti e la sua febbre visionaria che molto lo avvicina a quello di Enzo Cucchi...
...cosi' la rappresentazione artistica rimanda a quella realta' altra che e' la vita di chi la osserva e se ne consola...
...si dira' che quella di Carmine Rezzuti e' una favola eroge'na oltre che endogena, ovviamente l'importante e' provarlo come viatico a una nuova moralita' neopagana.
...Dopo che per secoli la storia della pittura ha creato un incessante marea di metafore visive del Golfo di Napoli, e' infine accaduto che un pittore di favole dure, Carmine Rezzuti, ha saputo trasformare le acque del Golfo, col suo bestiario, in una metafora visionaria del dipingere, in un mare di pittura...
...E' il percorso dialettico di un artista che fabbrica oggetti e sculture, che dipinge con mescole spurie superficie a rilievo, nonostante sia un pittore puro...
...Rezzuti va contribuendo alla odierna narrativa figurale con la brusca dolcezza della sua affabulazione...
...Mentre gli artisti raccontano la storia o filosofeggiano sull'etica, lui favoleggia di paesaggi e animali che non esprimano altro se non la loro naturalita' vertiginosa, al limite dell'esplosione vulcanica, o la pagana ferinita'.
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Giovanna Dalla Chiesa
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"I paesaggi essenziali di Carmine Rezzuti"
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Roma 1993
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..."L'unitario quadrato di cielo e di terra, mortali e divini, immanente all'essenza delle cose in quanto cose, noi lo chiamiamo: il mondo - scrive Heidegger -. La poesia, nominando le cose, le chiama in tale loro essenza. Questa, nel loro essere ed operare come cose, dispiegano il mondo: nel mondo esse stanno, e in questo loro stare nel mondo, e' la loro realta' e la loro durata".Senza nulla togliere alla sua inesausta ricerca di oggettivita', la dimensione piu' inafferrabile, essenziale, che compete, oggi, a queste superfici di Rezzuti, rientra in una ricerca della "durata" che si concreta in una sorta di "secondavista", che e' poi quella della coscienza interiore...
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Patrizia Ferri
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Flash Art "Sotto il segno del fuoco"
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Roma 1993
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...Sotto il segno del fuoco e della telluricita' magmatica, nasce la pittura di Carmine Rezzuti. L'artista lavora sui "luoghi comuni" dell'immaginario collettivo, consunti, banalizzati, resi impraticabili, massificati, ricaricandoli di una abilita' di significato, operata soprattutto mediante il distanziamento ironico, che spesso e' l'amaro sarcasmo di chi osserva il mondo con lucidita' estrema...
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Stefania Severi
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Next "I Paesaggi Essenziali"
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Roma 1993
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...Il castello e la montagna, che sono i temi ricorrenti, piu' che definirsi "parola grafica" (in quanto pertinenti alle arti dello spazio) risultano anche "parola scritta" in quanto depositari di assiomi specifici. La valenza da attribuire a questi temi e' affidata allo spettatore,sulla provocatoria scia di un forte impatto cromatico e, quindi emozionale. Chi o cosa e' quel castello (di carta), posto a sbilenco su di un monte (di densa materia) ? Il castello e' la parola scritta sulla carta, il logos, il concetto astratto, ritagliato e ricucito in situ...
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Achille Bonito Oliva
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A SUD DELL'ARTE 1991
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...se per complessita' e difficolta' di comprensione spesso l'arte contemporanea abita il sud di ogni paese, non soltanto europeo, in Italia rappresenta una sorta di meridione morale, lasciato al suo destino ed all'iniziativa puramente individuale...
...L'arte richiede rispetto ed esige il riconoscimento extra territoriale della forma oggettiva del linguaggio...
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Ada Lombardi
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New Art "L'ibridismo urbano"
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Roma 1990
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...Le immagini usate da Rezzuti si articolano in una struttura spaziale che e' divisa e contraddetta da innumerevoli frammenti decentralizzanti l'occhio di chi guarda, ed incarna la funzione del sogno. L'insieme conserva, infatti, il senso e l'impatto di un percorso frammentario ed accidentato in maniera equivalente alla vera attivita' onirica.
Carmine Rezzuti sembra affermare che l'icona o immagine, nonostante la iconoclastia del concetto, resta attaccata alla nostra esistenza, regna da padrona sui nostri sogni contaminando il nostro quotidiano, e come un corpo reale sostiene la mente. Cosi' come ammonisce Margherite Yourcenar, quando fa dire all'imperatore Adriano che: "Solo l'anima conta; o veniva posta con arroganza, come un dato di fatto, l'immortalita' di questa entita' vaga, che non abbiamo mai vista operare senza il suo corpo, prima ancora di darsi la pena di provarcene l'esistenza."...
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Paesaggio sismico
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Galleria Rizzardi Milano 1989
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Bruno Cora'
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"Carmine Rezzuti ha definito con particolare precisione la propria sintesi visiva: nell'opera convergono piu' tensioni suscitate dalla presenza simultanea di materie e morfologie ora appartenenti al lessico pittorico ora a quello plastico"...
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Il castello del sogno nell'"ARTE PRIMA" '89
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TRE GIORNI D'ARTE A MILANO
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Francamaria Trapani
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Se Napoli li conosce bene, Milano non li ignora. Anzi, con la "Tre giorni" di "Arte Prima ‘89" li ha inseriti nella nutrita ma selezionata rosa di Gallerie esplosa dai primi di ottobre in un orgia meneghina di mostre d'arte...
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Riccardo Barletta
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"Magico mondo partenopeo"
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Corriere della Sera 1989
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...Carmine Rezzuti costruisce una "croce" bellissima, piena di criptico eros. La costituiscono: un mannello ipercolorato di legni di spiaggia, due antefisse, una dentata foglie di specie di araucaria, un'asse, una pietra di legno fossile...
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Bruno Cora'
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Roma 1989 (da catalogo) "I passaggi essenziali"
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Villa Letizia Barra
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...Rezzuti ha definito con articolata precisione la propria sintassi visiva. Nell'opera convergono piu' tensioni suscitate dalla presenza simultanea di materia e morfologie ora appartenenti al lessico pittorico ora a quello plastico. Se durante la seconda meta' degli anni '70 e i primissimi anni '80 di cui ricordo la vivacita' dei grappoli lignei composti di elementi residuali rinvenuti sul bagnasciuga marino, objets trouve'es assemblati e dipinti dall'artista con festevole policromia. L'azione di Rezzuti era quella del bricolleur che valorizza ed accompagna a nuova vita le forme e l'opera della natura, negli attuali lavori un piu' controllato uso delle singole facolta' materiche ed una maggiore veicolazione delle loro potenzialita' spaziali, rivela l'intento costruttivo di un paradigma visivo flessibile ma disciplinato, con una propria struttura semantica, rivolto al soddisfacimento di un'ideografia, diretto a metabolizzare la differente valenza dei segni e delle materie stesse poste in campo...
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Filiberto Menna
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Quegli oggetti di tutti i giorni sospesi a meta' tra poesia e sorpresa
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Paese Sera "Il Terremoto diventa Arte" Roma 1988
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...Rezzuti si diverte e fa divertire lo spettatore, ma nello stesso tempo tiene in un atteggiamento di sospensione e di allarme in quanto le strutture che esso costruisce sono tenute volutamente su un registro di instabilita', di precarieta' come attrezzi messi su da un giocoliere maldestro. Rezzuti gioca cosi' sul registro dell'ironia e del motto di spirito. In sostanza l'artista e' un costruttore di oggetti a reazione poetica, che punta sulla sorpresa e sullo spostamento, come accadeva con gli oggetti di affezione surrealisti...
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Angelo Trimarco
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il Mattino " Le scosse di dentro"
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Napoli 1988
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...Cosi' in Rezzuti, fin dalle prime prove e poi in modi sempre piu' incisivi e sottili il quadro diventa l'arena di un confronto vibrante di materiali e colori, di un conflitto di forze e di energie che non si placano in contemplazioni rasserenate. Una tensione che spinge il quadro sempre ai limiti di se', in prossimita' (e dentro) i vortici del vivere e la precarieta' dell'esistere.
Una strategia messa a punto con uno strenuo corpo-a-corpo con la materia pittorica e il flusso di materiali eterogenei...
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Lapis / arte MEDITERRANEA
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Gabriella Taddeo
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Salerno 1983
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...Ad una liberazione dell'oggetto dalle briglie restrittive della tela ( briglie che ne impedissero la libera espansione nello spazio ) tende progressivamente la produzione artistica di Carmine Rezzuti, mantenutasi agli inizi nei limiti del foglio o della tela come unico spazio di intervento.
A partire dagli anni '79 / '80 la tela regredisce, ad un ruolo subordinato di " schermo " , di supporto e l'oggetto rivendica il proprio diritto ad una esistenza piena, uscendo con forza dal suo involucro originario, conquistando, in una parola, la propria autonomia di " figlio "...
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La Biennale arti visive 1982
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Artventure
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Tommaso Trini
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...La condizione odierna dell'artista ha tutta la duplicita' e l'ambiguita' di colui che dipinge il proprio mentre osserva l'altrui, di colui che vede l'identico mentre produce il diverso, e viceversa....
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L'OGGETTO MANIFESTO
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Luciano Inga-Pin
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Ovvero La nuova scultura italiana - Legnano 1981
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...Voltando ancora una volta pagina, l'arte recupera altre immagini, si sofferma piu' a lungo su quei frammenti, sugli oggetti collocati accanto al quadro; ora la favola esige il suo feticcio, il suo trofeo mobile...E' ancora la manualita' che non conosce soste e vuole giocare con l'oggetto in questione per fornirgli un'altra rappresentazione, per coinvolgerlo in uno spazio ancora piu' dilatato, mentre la comparsa che sembrava avere un ruolo del tutto secondario, di assoluta provvisorieta', diventa personaggio, civetta adesso con i propri abiti, i suoi materiali, e fa cadere altri preconcetti nel castello della tridimensionalita'.
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L'OGGETTO MANIFESTO
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Luciano Inga-Pin
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Ovvero La nuova scultura italiana - Legnano, aprile / maggio 1981
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CENTRO CANTONI / ASS. ARTISTICA
Voltar una pagina dopo l'altra e' il destino della cultura o, se si vuole dell'arte in particolare:...
... La pagina voltata rimuove in continuazione le carte sul tavolo verde, da' un'altra alternativa alla riuscita finale della partita...
...Si e' appena scritto che una pratica diffusa, almeno agli inizi, era stata quella di scollare il quadro dal suo contesto tradizionale, quasi per una specie di ansia liberatoria, per una piu' vasta padronanza dello spazio stesso. Avvolte, infatti, non bastava neppure una parete ma tutta la "stanza" veniva messa a disposizione per un solo pezzo...
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Michele Buonuomo
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il Mattino "Blu Dipinto di Blu"
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Napoli 1980
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...il lavoro di Rezzuti si muove nella direzione tracciata dagli artisti della Nuova pittura i cosiddetti nuovi-nuovi. La riscoperta della pittura in senso strettamente disciplinare, e contemporaneamente " negata" dall'ironia, dalla facilita' e felicita' della citazione, ha innescato un nuovo impulso nella ricerca artistica determinando tra l'altro un primato italiano nel panorama artistico internazionale.Rezzuti si inserisce in questa nuova situazione. Il lirismo sognatore e infantile dei cieli e dei mari blu, e' una pittura che con prepotenza si lega ai tempi, superando con disinvoltura il rischio di farla diventare tutto sommato Nuova accademia.
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Il secondo dopoguerra
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Enrico Crispolti
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LA VOCE della Campania 20 luglio 1980
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Una considerazione delle vicende delle arti figurative a Napoli e in Campania dal secondo dopoguerra a oggi non puo', piu' che mai, andare disgiunta dall'attenzione alla particolare situazione politico-sociale-economica della citta' e della regione che verso questa gravita, in un processo tuttavia che, se da un lato e' certo di accentramento e inurbazione, per un altro (di spinta di direzione opposta) e' invece di proliferazione conurbativa a dimensione regionale...
...Ma gli anni Settanta registrano anche la frattura dei limiti tradizionali dei generi. La pittura si e' oggettualizzata ormai definitivamente in molti casi e dunque oltrepassa le vecchie barriere. Errico Ruotolo e Carmine Rezzuti si muovono in un'immaginazione "post-pop", nella quale il primo esprime un impegno critico e il secondo un lirismo sottile...
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VI premio Pontano di pittura e scultura
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Motivazione al premio
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Napoli 1977
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Per le sue ricerche nell'aria dell'arte concettuale, dove la presenza di un biografismo sottilmente ironico da luogo ad accenti di vera poesia.
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Enrico Crispolti
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"Premio Pontano di Pittura e Scultura"
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Napoli 1977
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...Carmine Rezzuti invece si e' inserito con timbro molto personale in un'altra, piu' recente tradizione assai viva nell'area napoletana: quella dell'immaginazione oggettuale di accentuata provocazione ludica, Rezzuti tuttavia vi tende ad un riscontro abbastanza concettuale, piuttosto che all'abbandono ad una analogia di folkore oggettuale...
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Ferdinando Bologna
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La trentasettesima Biennale di Venezia Ambiente e strutture culturali
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Il Mattino 27 maggio 1976
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Anche nel padiglione italiano, tuttavia, sono le operazioni meno compromesse con l'esteticita' pura quelle che riescono piu' positive e incidenti...
...Crispolti ha fatto conoscere l'attivita' dell'"A-social group" di Napoli (Gerardo Di Fiore, Aulo e Gerardo Pedicini, Carmine rezzuti, Enrico ruotolo), che, con la sua "esperienza" nell'ospedale psichiatrico "Frullane", ha offerto una incisiva testimonianza delle nuove possibilita' d'indagine e di presa di coscienza di talune dolenti realta' attuali di casa nostra al di fuori delle pretestuosita' intellettualistiche e formali di tante operazioni estetiche che oggi si accampano come unico strumento valido di contestazione...
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Nicola Spinosa
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Arte: "una stagione come tante altre"
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La Voce della Campania 1975
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...Carmine Rezzuti rielaboratore sapiente di forme astratto-geometriche tese a recuperare il senso di un rinnovato rigore del fenomeno visivo...
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OPERAZIONE VESUVIO
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Galleria il Centro Napoli 1972
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Filiberto Menna
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...Rezzuti vuole invece stappare il vulcano come una bottiglia di champagne...
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Dalla presentazione di Enrico Crispolti della cartella di serigrafie
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edizioni Peppe Morra
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Napoli 1972
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...Rezzuti si e' inserito con un timbro molto personale in un'altra, piu' recente, tradizionale assai viva nell'aria napoletana: quella dell'immaaginazione oggettuale di accentuata provocazione ludica. Rezzuti tuttavia vi tende a un riscontro abbastanza concettuale, piuttosto che all'abbandono ad un'analogia di folklore oggettuale.
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Giovane Arte Meridionale
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Filiberto Menna
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il Mattino 17 novembre 1971
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...Certo, i giovani artisti, presenti alla mostra posseggono una conoscenza precisa di cio' che accade altrove, hanno il coraggio della sperimentazione, si sporgono, senza timide precauzioni, al di fuori dei securizzanti parapetti della tradizione, Ableo, Bravi, Corvino Esposito, Manigrasso, Rezzuti (per la Campania)...
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