Interazioni dimostrative
Risarcire la distanza non solo fra gli oggetti d'arte e i fruitori, ma anche fra il discorso artistico e quello scientifico, nei luoghi e paesaggi urbani, è lo scopo principale del nostro progetto.
Partito dalla Stazione Zoologica A. Dohrn, il nostro itinerario prevede difatti a tutt'oggi installazioni (ed eventi) da allestire presso l'Osservatorio Astronomico e l'Orto Botanico (ma si vorrebbe coinvolgere anche il Museo di Paleontologia ecc.), seguendo un percorso che passa lungo le più significative (e operative) istituzioni di ricerca scientifica che siano impegnate nel duplice sforzo di elaborare e, appunto, mostrare. L'arte, d'altronde, è stata sempre un modo di dire un ordine della natura, un modo insomma di metterla in mostra per le abitudini percettive che l'uomo èandato nei secoli sviluppando. Si tratta solo di dare senso pieno alta sensibilità della materia.
Gli eventi (sia quello avvenuto, fra il giugno e il luglio del '95, sia quelli che sì vanno programmando) nascono dunque dalla necessità di interagire non solo (e non tinto) con il discorso scientifico astratto (la cui lacerazione dal tessuto sociale parrebbe serpeggiare nella sottile sfiducia che si nutre comunemente nei confronti della scienza, o quanto meno dei suoi esiti) ma soprattutto con i luoghi cittadini in cui tale discorso si incarna. Le strutture di cui si parla risalgono tutte ad un periodo in cui l'ottimismo per la ricerca scientifica era scontato, al punto che i suoi risultati potevano essere messi in mostra, offerti cioè allo sguardo curioso dei cittadini. Questa, ormai lontana felicità (e trasparenza) della scienza parrebbe trasudare dalle pareti stesse dei padiglioni dove, appunto, si dirigono i nostri eventi.
E' questo sguardo, o è la storia di questo sguardo, che vogliamo incrociare nell'iniziativa che stiamo conducendo, come artisti napoletani, nella città di Napoli. E' questo senso di visibilità, di fiducioso colpo d'occhio, che ricerchiamo in una città che sta nuovamente scoprendo le sue scenografie, e gI'incommensurabili valori delle stratificazioni e dei discorsi meticciati. Perché si è consapevoli che vivere in una città, in una grande città, significa innanzitutto impegnare gl'incroci.
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